MODULISTICA:
AUTOCERTIFICAZIONE: ISTRUZIONI PER L’USO
Cos’è l’autocertificazione ?
L’autocertificazione è uno strumento di semplificazione amministrativa che ti consente (è una facoltà, non un obbligo) di presentare, in luogo dei certificati richiesti dagli uffici della pubblica amministrazione, una dichiarazione con cui, sotto la tua piena responsabilità, attesti la tua condizione, i tuoi stati e requisiti personali o i fatti di cui sei a diretta conoscenza.
La normativa che disciplina il ricorso alle autocertificazioni è il decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445.
L’utilizzo dell’autocertificazione è semplice…
Non dovrai più affannarti tra un’amministrazione e l’altra per ottenere e poi produrre i necessari certificati, con le inevitabili lunghe code agli sportelli, ma potrai semplicemente compilare un modulo appositamente predisposto, che puoi scaricare da questo sito, o riportare la formula su un qualsiasi foglio di carta e sottoscrivere la dichiarazione così rilasciata, senza bollo, né autentica della firma.
Quale formula devo usare ?
“Il sottoscritto ____________________, nato a _____________, il ____________ consapevole delle sanzioni penali, nel caso di dichiarazioni non veritiere, di formazione o uso di atti falsi, richiamate dall’articolo 76 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445, nonché della decadenza dai benefici conseguenti al provvedimento eventualmente emanato sulla base della dichiarazione non veritiera, qualora dal controllo effettuato emerga la non veridicità del contenuto di taluna delle dichiarazioni rese (art. 75 D.P.R. n. 445/00)”.
A questa semplice dichiarazione farai poi seguire il contenuto della tua dichiarazione
L’autocertificazione è per tutti, anche per chi non è italiano ?
- i cittadini italiani
- i cittadini dell’Unione europea
- i cittadini di Stati non appartenenti all’Unione europea regolarmente soggiornanti in Italia
(limitatamente ai dati certificabili o attestabili da parte di pubbliche amministrazioni italiane)
possono attestare tutte le informazioni sul proprio stato con una semplice dichiarazione sostitutiva firmata, nei rapporti:
- con la pubblica amministrazione;
- con i gestori di pubblici servizi, in qualità di utenti;
- con i soggetti privati che vi consentono.
E se i dati non sono verificabili da una pubblica amministrazione italiana ?
In questo caso, gli stati, le qualità personali e i fatti possono essere documentati mediante certificati o attestazioni rilasciati dalla competente autorità dello Stato estero, corredati di traduzione in lingua italiana che ne attesta la conformità all’originale.
Le amministrazioni pubbliche e i gestori di pubblici servizi non possono chiederti alcun certificato, in tutti i casi in cui tu puoi ricorrere all’autocertificazione.
I soggetti privati (es. banche, assicurazioni, notai), non sono obbligati ad accettare l’autocertificazione, a meno che essi non vi consentano.
Quali e quanti tipi di autocertificazione esistono ?
- le dichiarazioni sostitutive di certificazioni:
- sostituiscono i certificati e gli atti contenuti in archivi pubblici;
- le dichiarazioni sostitutive dell’atto di notorietà:
- concernono stati, qualità personali (anche riferiti ad altre persone) o fatti che siano a tua diretta conoscenza.
Cosa posso autocertificare, quindi ?
Con dichiarazione sostitutiva di certificazioni puoi attestare:
dati anagrafici e di stato civile, quali: luogo e data di nascita; residenza; cittadinanza; godimento dei diritti civili e politici; stato di famiglia; stato di celibe, coniugato, vedovo o stato libero; tutti i dati a tua conoscenza contenuti nei registri dello stato civile; titoli di studio, qualifiche professionali (quali: iscrizione in albi o elenchi tenuti da pubbliche amministrazioni; appartenenza ad ordini professionali, titolo di studio, esami sostenuti, titolo di specializzazione, di abilitazione, di formazione, di aggiornamento e di qualificazione tecnica, qualifica professionale); situazione reddituale, economica e fiscale (quali: situazione reddituale ed economica, assolvimento di obblighi contributivi, stato di disoccupazione, qualità di pensionato e categoria di pensione); possesso e numero del codice fiscale, possesso e numero di partita Iva e qualsiasi dato contenuto nell’anagrafe tributaria, carico familiare, qualità di legale rappresentante di persone fisiche o giuridiche, di tutore, di curatore e simili, di non aver riportato condanne penali, di non trovarti in stato di liquidazione o di fallimento e di non aver presentato domanda di concordato, di non essere a conoscenza di procedimenti penali a tuo carico.
E altro ancora…
Ricordati però che l’elenco dei casi in cui puoi utilizzare le dichiarazioni sostitutive di certificazioni, e che puoi trovare all’art. 46 del DPR 445/00, è tassativo!
Con dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà puoi autocertificare tutte le condizioni, le qualità personali e i fatti (anche riferiti ad altre persone) di cui tu sia a diretta conoscenza (e non compresi nell’elenco dei certificati che l’amministrazione non può più richiederti).
Vuoi qualche esempio?
Potrai dichiarare di essere erede o affittuario di un appartamento, di non aver già ricevuto o richiesto altri contributi, di essere a conoscenza di un certo fatto passato o presente, o potrai attestare il tuo stato di servizio.
E ancora: con una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà potrai attestare che la copia di un atto o di un documento rilasciato (es. concessione edilizia) o conservato (es. contratto registrato) dall’amministrazione oppure la copia di un documento fiscale (es. fattura) è conforme all’originale.
Ma posso autocertificare proprio tutto ?
Purtroppo non tutto si può autocertificare.
In particolare:
- – non puoi ricorrere a dichiarazioni sostitutive di certificati medici, sanitari, veterinari, di origine, di conformità CE (che attestano la conformità di un prodotto alla normativa comunitaria che ne disciplina l’utilizzo), di marchi e brevetti;
- – non puoi utilizzare dichiarazioni sostitutive dell’atto di notorietà per attestare informazioni che non rientrano nella tua conoscenza diretta o che riguardano manifestazioni di volontà (es. una dichiarazione d’impegno ovvero un’attestazione che abbia ad oggetto eventi o fatti futuri).
Come devo firmare le dichiarazioni sostitutive ?
Ricorda che, mentre per le dichiarazioni sostitutive di certificazioni è sufficiente una semplice sottoscrizione, le dichiarazioni sostitutive dell’atto di notorietà e/o la domanda che le contiene, devono essere sottoscritte in presenza del dipendente addetto a riceverle – previa identificazione del richiedente – oppure trasmesse (via posta, fax, posta elettronica certificata) all’amministrazione competente allegando la fotocopia di un documento di identità.
E comunque, anche se ti dimentichi di allegare la fotocopia del documento di identità, l’amministrazione ti consentirà di regolarizzare la domanda, richiedendoti di inviare una fotocopia del documento!
Serve l’autenticazione della firma ?
L’autenticazione della firma è ancora necessaria solo se le dichiarazioni sostitutive dell’atto di notorietà sono:
- – rivolte a soggetti diversi dalla pubblica amministrazione
- – rivolte alla pubblica amministrazione al fine della riscossione da parte di terzi di benefici economici (es. delega per riscuotere la pensione).
Sulle dichiarazioni sostitutive va apposto il bollo ?
No! Le dichiarazioni sostitutive sono esenti dall’imposta di bollo.
E se sono incapace di agire ?
Se sei ancora minorenne, potrà firmare al posto tuo chi esercita la patria potestà o il tuo tutore, che dovrà indicare i suoi dati anagrafici e la sua qualità di esercente la patria potestà o di tutore
Ricorda che qualora un soggetto sia incapace di agire perché interdetto o inabilitato, sarà sostituito dal tutore, in caso di incapacità assoluta mentre, in caso di incapacità relativa, sarà assistito dal curatore.
E se non so o non posso firmare ?
Non ti preoccupare! Se non sei in grado di firmare perché sei analfabeta o perché hai un impedimento fisico permanente, la tua dichiarazione sostitutiva sarà valida se il pubblico ufficiale davanti a cui ti presenti accerta la tua identità ed attesta che la dichiarazione è stata resa davanti a lui in presenza di un impedimento a sottoscrivere.
E se mi trovo in una situazione di impedimento temporaneo per ragioni di salute ?
La dichiarazione sostitutiva può essere resa, al posto tuo, da uno dei tuoi parenti più stretti (dal tuo coniuge, dai tuoi figli, ecc.) nel tuo interesse, davanti al pubblico ufficiale, che deve accertare l’identità del dichiarante.
Per quanto tempo vale la mia dichiarazione ?
Le dichiarazioni sostitutive hanno la stessa validità temporale degli atti che sostituiscono.
E se l’autocertificazione non viene accettata ?
Il dipendente pubblico che non accetta la tua dichiarazione sostitutiva nei casi in cui la legge ne prevede la possibilità, o che ti richiede certificati o atti di notorietà nei casi in cui ha invece l’obbligo di accettare le dichiarazioni sostitutive, incorre in violazione dei doveri d’ufficio e sarà quindi soggetto a conseguenze disciplinari.
La pubblica amministrazione deve controllare la veridicità delle dichiarazioni sostitutive di certificazioni o dell’atto di notorietà che hai presentato. Quindi… ti conviene dire la verità…
Infatti, se l’amministrazione scopre che quanto hai dichiarato non corrisponde al vero, e se il falso dichiarato è rilevante ai fini dell’ottenimento del beneficio richiesto, tu decadrai dal diritto al medesimo (e se lo hai già ottenuto, l’amministrazione disporrà la revoca del provvedimento).
Non solo! Ricorda che in ogni caso (quindi anche se la dichiarazione falsa non è stata rilevante ai fini della concessione del benefici0), la pubblica amministrazione ha l’obbligo di segnalare il fatto all’autorità giudiziaria.
È sempre necessario compilare i formulari ?
No, puoi provare il possesso di stati e qualità personali (data e luogo di nascita, residenza, stato civile, ecc.) anche mediante la semplice esibizione di documenti di riconoscimento (quali la carta d’identità, il passaporto, la patente…), rilasciati dalla pubblica amministrazione, che certifichino i dati in questione. La registrazione dei dati da parte della pubblica amministrazione avviene in questo caso attraverso l’acquisizione della fotocopia del documento.
E se l’amministrazione possiede già il documento?
Le pubbliche amministrazioni non possono richiederti atti o certificati relativi a fatti, stati o qualità personali “autocertificabili” risultanti da documenti già in loro possesso (contenuti in albi o registri pubblici) o che esse stesse sono tenute a certificare. I questi casi, infatti, dovranno acquisire d’ufficio la documentazione necessaria, richiedendoti i soli elementi necessari alla loro ricerca.
Pagina aggiornata il 12/09/2023